giovedì 1 gennaio 2009

VIGILIA DI UNA NUOVA PARTENZA

Pavia 01/01/09 di Tommaso Mazzocchi
Solo poche ore fa finiva il 2008. Ho pensato che inaugurare questo mio / nostro diario di viaggio con l'inizio del nuovo anno potesse essere di buon auspicio. Eccomi quindi a "battere sui tasti" per la prima volta nel tentativo di bullarmi con quanti più amici possibile dell'incredibile avventura che io e Fede e Christophe (che ci raggiungerà a metà percorso) affronteremo tra pochissimi giorni.
Per più di un mese ci muoveremo attraverso Thailandia, Cambogia, Laos e Vietnam. Al momento tutte le nostre preoccupazioni sono andate non tanto all'organizzazione del viaggio quanto più al difficoltoso ottenimento dei "visti" che ci permetteranno il semplice ingresso nei paesi che intendiamo visitare, che unito alla lentezza delle poste, hanno rischiato di compromettere i nostri piani. Mio fratello Dudi in "MISSIONE PASSAPORTO" ha dimostrato intrepido coraggio e determinazione: come in "Rambo I" penetra all'interno della sede romana dell'ambasciata vietnamita, sgozza la "receptionista" e recupera con maestria il passaporto di Fede che ormai eravamo rassegnati ad avere perso per sempre. Il nostro viaggio è salvo!
La prima tappa sarà Bangkok, capitale thailandese, via di ingresso internazionale del paese, nonchè sede del governo, degli affari e della famiglia reale. Le guide turstiche la descrivono quasi come una città-stato, divenuta caotica e frenetica nel corso degli anni, presenta poche analogie con il resto della nazione. Nel suo complesso invece la Thailandia offre incredibili ricchezze naturali, spiagge stupende, un'affascinante tradizione culturale, innumerevoli piantagioni di riso, una splendida e antica architettura, gente calorosa e a quanto pare molto ospitale.
La Thailandia è divisa in quattro regioni: le pianure centrali di cui Bangkok fa parte, il nord, che comprende Chiang Mai e Chiang Rai, il nord-est ed infine il sud che si estende dalla capitale fino ai confini della Malesia. Ci attende una Thailandia che da pochi giorni sta tentando di risollevarsi da mesi di turbolenze politiche tramite l'instaurazione di un nuovo governo guidato dal primo ministro Abhisit Vejjajiva che il 22 dicembre scorso ha giurato davanti al re Bhumibol Adulyadej (rispettatissimo monarca di 81 anni, asceso al trono nel 1946 con il nome di "Rama IX", ultimo esponente della dinastia Chakri). Abhisit e' stato eletto primo ministro dal Parlamento dopo la decisione della Corte Costituzionale del 2 dicembre scorso, durante la quale era stato messo al bando il partito dell'ex premier Thaksin Shinawatra. Viaggeremo quindi attraverso una Thailandia che tenta faticosamente di risollevarsi dalla crisi politica degli ultimi mesi, crisi che ha avuto pesanti ripercussioni anche sull'economia del paese.
Leggo su internet che il problema principale del nuovo premier, per il momento, sembra quello di riconquistare il turismo, da sempre uno dei punti di forza della Thailandia, crollato drasticamente nell'ultimo periodo. A Phuket, isola dove si concentra la maggior parte dei visitatori stranieri, la stagione sembra essere la peggiore di sempre, anche di quella del 2004, quando lo tsunami provoco' oltre cinquemila vittime proprio nel periodo delle vacanze natalizie.
Antefatto: E' stata chiamata “battaglia finale” ed è stato uno scontro a più facce: da una parte c’è il confronto verticale fra i militanti del Pad (Alleanza del Popolo per la democrazia) e il governo supportato dalla polizia; dall’altra quello orizzontale fra fazioni politiche di diverso colore, pro o contro l’esecutivo. Si è trattato di uno scontro che ha rischiato di degenerare in guerra civile, visti gli avvenimenti degli ultimi mesi, che hanno registrato un rigurgito di protesta nella capitale Bangkok, toccando le sedi istituzionali del potere. I manifestanti del Pad hanno dapprima “assediato” la sede del Parlamento, impedendo all’assemblea di riunirsi (i parlamentari hanno dovuto spostarsi in un luogo segreto); per poi circondare il quartier generale dell’esercito provocando l’imbarazzo dei militari. Nel mese di novembre hanno bloccato l'aeroporto internazionale Suvarnabhumi di Bangkok in una manifestazione di massa che ha scosso l’intero paese: circa 10mila militanti del Pad hanno forzato il cordone di polizia disposto a protezione dello scalo, occupando i terminal e costringendo le autorità aeroportuali a dirottare in altre città tutto il traffico aereo previsto sulla capitale. L’obiettivo immediato (e simbolico) era quello di impedire il ritorno nella capitale al Premier Somchai Wongsawat, volato in Perù giorni prima per partecipare ad un summit. Lo scopo della manifestazione era il rovesciamento del governo in un braccio di ferro che durava ormai da mesi. I militanti del Pad accusavano il Premier Somchai Wongsawat di essere una "marionetta" nelle mani dell’ex Premier Thaksin Shinawatra, il politico andato al potere grazie alla sua forza economica e al consenso ottenuto nelle aree rurali, fra i ceti agrari. Thaksin, deposto nel 2006 da un colpo di stato militare, sullo sfondo di accuse di corruzione e di abuso di potere, seppur in esilio, a detta del Pad continuava a controllare saldamente la politica nazionale grazie alla sua rete di amicizie e parentele. L’accusa riguarda sia l'appena deposto Premier Somchai (parente di Thaksin), sia il suo immediato predecessore, Samak Sundaravej, in carica da febbraio a settembre 2008, anch’egli duramente contestato e costretto alle dimissioni dopo un pronunciamento della Corte suprema. Sta di fatto che il Pad non ha allentato la morsa e già nel mese di ottobre aveva portato centomila attivisti a marciare in direzione del parlamento nella più grande manifestazione mai organizzata nel paese, repressa con durezza dalla polizia. Nei mesi scorsi, poi, il nuovo appello alla piazza ha provocato un attentato: il 20 novembre una bomba è esplosa in mezzo ad un gruppo di membri del Pad che presidiava l'edificio del governo. Il bilancio è di un morto e 29 feriti. L’episodio ha rinfocolato gli animi e convinto i militanti del Pad a indire nuove clamorose forme di protesta come il blocco dell’aeroporto e l’assedio ai palazzi del potere. Almeno 10 mila sostenitori di Thaksin sono quindi giunti a Bangkok, radunandosi in un tempio buddista alla periferia della città per sostenere il governo. A monte vi è il conflitto sociale che attraversa in modo orizzontale la nazione: da un lato la classe media urbana, fatta di imprenditori, commercianti, intellettuali, coagulati nel Pad; dall’altra le masse contadine ed artigiane delle aree rurali e montuose. Il Pad non ha mai digerito l'ascesa politica di Thaksin Shinawatra accusato di aver conquistato il potere comprando voti e manipolando le attese dei contadini, ritenuti troppo ingenui per partecipare appieno al processo democratico.
Date le recentissime vicessitudini politiche di cui si è brevemente accennato, delle quali non posso certo che rammaricarmi e che spero possano risolversi al più presto, ci daranno tuttavia la possibilità di evitare il turismo di massa della stagione alta, di viaggiare all'interno di una dimensione , almeno lo spero, più autentica.
Ottenuti i permessi, preparato il passaporto, inaugurato il blog, non ci resta che preparare lo zaino e imbarcarci alla volta del continente asiatico!
Arrivederci a Bangkok e che Budda ce la mandi buona!

5 commenti:

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  3. Ti sei perso solo una "i"...
    Nulla da eccipere.
    Contenuti diretti, efficaci ed esaurienti.... e sicuramente i prossimi saranno pure emozianti!
    In bocca al lupo ragazzi!

    Laura

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  4. Tommy fai tesoro di tutto quello che vedrai, farai e delle persone che incontrerai, ti invidio!

    Io sono appena tornata da Londra, ospite della crazy Valery - pensavamo di proporti un viaggio in India!!!!

    Allora aspetto i tuoi racconti =)

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  5. Care lettrici benvenute sulla rubrica di viaggio di "Io Donna". A partire dal prossimo numero risponderemo alla domanda: "come ci si depila nella foresta pluviale?" : )

    A parte gli scherzi, tutti i vostri commenti sono graditissimi quindi many many thanks!!
    Mi raccomando ogni tanto date un'occhiata al blog, se no che scriviamo affà?
    Scriverò il prossimo post il prima possibile!
    PS Crepi il lupo!!

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