lunedì 19 gennaio 2009

DIARIO DELLA MOTOCICLETTA











Chiang Chong, 19/01/2008, di Tommaso Mazzocchi

crivo da Chiang Chong, cittadina di frontiera dell'estremo nord thailandese raggiunta in serata dopo sei ore di bus da Chiang Mai.. solo un piccolo tratto del fiume Mekong separa Thailandia e Laos..

Dopo i giorni passati tra foreste, camminate, elefanti e notti insonni partiamo alla volta della zona piu' settentrionale della Thailandia, quella comunemente conosciuta come triangolo d'oro, laddove Thailandia, Laos e Birmania si incontrano. Quest'area ha per molti anni soddisfatto circa la meta' del fabbisogno mondiale di oppio e le citta' di frontiera, come quella in cui dormiremo questa notte, sono quelle piu' legate alle attivita' di contrabbando ancora molto redditizie specialmente in Laos e Birmania.

800 i km totali percorsi a bordo delle nostre Kawasaki 250 cc.

Raggiunta la citta' di Fang dopo l'interminabile statale che collega Chiang Mai a Chiang Rai, imbocchiamo una piccola deviazione che ci portera'al villaggio di Mae Salong dopo centinaia di tornanti lungo una dorsale montana sul confine birmano. Mae Salong da l'impressione di trovarsi improvvisamente in un villaggio cinese: i muri delle case sono decorati da stendardi rossi con caratteri cinesi d'oro disegnati al centro e i vecchi del mercato conoscono solo la lingua cinese, mentre il thailandese e' parlato solo dai giovani. Il primo giorno e' stato un alternarsi continuo di passi collinari, montani, tantissime curve e strade polverose tra villaggi in cui il tempo sembra esserse fermato molti anni fa.

Abbiamo passato la notte a Mae Sai, anonima citta' di frontiera che ha come unica peculiarita quella di essere la citta' piu' settentrinale della Thailandia.

Il secondo giorno ci ha riservato la visita del bellissimo e coloratissimo mercato di Chiang Saen, una tra le antiche capitali thailandesi, affacciata sul fiume Mekong proprio dove Thailandia, Laos e Birmania si incontrano in corrispondenza della famosa frontiera conosciuta come Triangolo d'oro. Lasciata Mae Saen e' stato un susseguirsi di lunghissimi rettilinei lungo strade periferiche dirette a Chiang Mai. Per moltissimi km le strade di campagna costeggiano le ordinatissime campagne di riso, moltissime le mondine curve sotto il sole intente nella semina...

Per molti km la strada non ci ha regalato nemmeno una curva, per sconfiggere la noia immaginavo che ad un motociclista che almeno 60 anni fa si trovava a passare per Pavia, lo spettacolo che gli si doveva parare davanti agli occhi non doveva poi essere tanto diverso da quello che si vedeva dalla mia sella: le risaie allagate, le mondine con i loro cappelli di paglia per ripararsi dal sole e i piedi a mollo nell'acqua gelida della campagna allagata...mi sarebbe piaciuto continuare quel gioco, quando, senza quasi accorgermene, passiamo dal silenzio della campagna ai rumori della citta'...eravamo di nuovo a Chiang Mai.
Consegnate le moto ritorniamo al nostro hotel: in camera troviamo Raymond, simpaticissimo amico americano che ci ha raggiunto da New York per continuare il viaggio insieme a me e Fede!

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