venerdì 6 febbraio 2009

DISPACCI DAL VIETNAM

Hoi Han (Vietnam) 06/02/2009, di Tommaso Mazzocchi




Sono ormai due giorni che abbiamo lasciato Ho Chi Minh e il vecchio Raymond che ha fatto ritorno a NYC...un saluto veloce prima di saltare su un taxi che ci avrebbe portato in stazione a prendere il treno notturno diretto a Nha Trang...

Ho Chi Minh e' una citta' incredibilmente caotica, fiumi di moto sfrecciano per i viali ad ogni ora del giorno e della notte, ad ogni angolo di strada gruppi di vecchi stanchi aspettano i clienti appoggiati ai loro cyclo. Prima della guerra contro gli USA molti di loro erano giornalisti, insegnanti, medici,...ma come tanti altri furono puniti per essersi schierati dalla parte sbagliata.

HCM o meglio Saigon e' inevitabilmente gia' presente nella memoria di tutti, anche in quella di quei turisti che come noi fanno il loro ingresso in citta' per la prima volta. Piu' di qualsiasi altra guerra venuta prima e molto di piu' di qualsiasi altra guerra venuta dopo, il Vietnam e' presente nelle nostre menti, nel nostro immaginario collettivo: 'Apocalypse Now', 'Full Metal Jacket', 'Il cacciatore', 'Hamburger Hill', 'Rambo', 'Good Morning, Vietnam', 'Platoon'. Hollywood ha reso epica la vergogna della sconfitta americana con una forza sconosciuta ad ogni altro mezzo di comunicazione.

Abbiamo raggiunto HCM con un bus partito da Phnom Phen (Cambogia) la mattina alle sette. Sei le ore di viaggio. Poco fuori Phnom Phen il bus si imbarca su un traghetto per attraversare un piccolo tratto di Mekong che scorre a pochi chilimetri dalla citta'. Alla frontiera la polizia in divisa militare controlla passaporti e bagagli...ancora qualche ora e saremmo arrivati ad HCM.

Dormiamo in una pensioncina vicino al quartiere di Pham Ngu Lao, zona centrale della citta'. Passimo mezza giornata a girovagare quasi casualmente, fermandoci di tanto in tanto per un caffe', una partita a calcio in un parchetto insieme a dei ragazzi vietnamiti, una sosta in agenzia per comprare i biglietti dei prossimi treni. Se non fosse per il clamore che si porta appresso a causa delle vicessitudini storiche, HCM mi da l'impressione che sarebbe rimasta sconosciuta ai piu': priva di qualsiasi follia e ostentazione continua a mostrare il basso profilo di chi non ama apparire ma pensa piuttosto a lavorare sodo per guadagnarsi da vivere. Camminiamo per lunghi viali tra grossi palazzi in costruzione e cimeli dell'epoca coloniale francese: l'Hotel de Ville, la cattedrale di Notre Dame, l'imponente ufficio postale che esibisce un enorme ritratto dello "Zio Ho" sulla parete di fronte all'ingresso. Ultima tappa e' l' Hotel Continental in Dong Khai alla ricerca di Oriana Fallaci, di stanza qui durante la guerra!

Passiamo il secondo giorno a Cu Chi, anonima cittadina a trenta chilometri da HCM. Poche, a prima vista, le testimonianze dei combattimenti, dei bombardamenti e della distruzione che si abbatterono su Cu Chi durante la guerra. Per capire cio' che accadde bisogna andare sottoterra. La rete dei cunicoli di Cu Chi divenne leggendaria durante gli anni '60 per aver facilitato ai vietcong il controllo di una vasta area rurale a soli 30-40 km da Saigon. Al culmine del suo sviluppo la rete si estendeva dalla capitale sud-vietnamita al confine con la Cambogia. Le gallerie resero possibili le comunicazioni e il coordinamento tra le diverse zone controllate dai vietcong, isolate tra loro a causa delle operazioni aeree e di terra condotte dall'esercito sud vietnamita e da quello americano alleati contro il nord comunista.

I cunicoli costituirono la risposta di un esercito di contadini poco equipaggiati alle armi ad alta tecnologia adottate dagli americani. Con intelligenza e determinazione il nord vietnamita del generale Ho Chi MInh tenne sotto scacco il disorganizzato sud del presidente Diem per molti anni. Nel 1965 la vittoria dei vietcong sembrava imminente. L'esibizione di forza dei vietcong a Cu Chi fu una delle ragioni principali che spinse l'amministrazione Johnson al coinvolgimento diretto dell'esercito americano in Vietnam. Una delle prime mosse degli Stati Uniti fu quella di fronteggiare la minaccia comunista nella zona di Cu Chi costruendo una grossa base militare..chiaramente nessuno di loro era a conoscenza che sotto ai loro piedi esistevano vere e proprie citta' sotterranee popolate dai vietcong.

Ogni mezzo fu impiegato dagli americani per stanare l'esercito sotterraneo: desfoglianti chimici lanciati dagli aerei, benzina, napalm...i bombardieri americani B52 bersaglairono la zona a tappeto riuscendo a distruggere gran parte delle gallerie quando ormai i vietcong avevano raggiunto i loro obiettivi.

Durissima la vita dei guerrieri vietcong di stanza nelle gallerie costretti per mesi a non vedere la luce del sole. Moltissime le vittime (stimate intorno al milione solo dalla parte comunista). Caparbia, tenacia e finissima intelligenza valsero all'esercito di Ho Chi Minh la vittoria sulla grande America, costretta al ripiego durante l'amministrazione Nixon. La pace venne trattata dallo storico segretario di stato Henry Kissinger. Correva l'anno 1973.

1 commento:

  1. ...mi appassiono anche io a questi racconti nonostante nn abbiamai saputo leggere!...per restare in tema è con gioia che vi comunico che qui in italy ogni giovedi trasmettono rambo..siamo arrivati al 3 e mi sono ufficialmente resa conto che è un film muto con una trama pero molto avvincente!ciao un bacio
    caccola ma li leggi i miei commenti?

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